Il disastro non risparmia nessuno e il copione è uguale per tutti: la notizia del licenziamento in tronco per email, l'invito a lasciare l'ufficio immediatamente, la raccolta dei beni personali dentro uno scatolone di cartone, l'arrivo della sicurezza che vigila affinché il tutto avvenga il più velocemente e ordinatamente possibile.
Per anni i dipendenti di Lehman Brothers si sono sentiti perfettamente al riparo dalle tempeste finanziarie. Non a torto: la banca d'affari nel corso dei suoi 160 anni di vita è riuscita a passare indenne attaraverso la crisi delle ferrovie di fine Ottocento, la Grande Depressione e il crollo del fondo hedge Long Term Capital Management, dieci anni fa. Una garanzia. E invece trader che fino a venerdì scorso si muovevano sul mercato con operazioni a leva (ovvero a debito) per milioni di dollari si sono ritrovati in una fresca giornata di metà settembre sulla Settima Avenue di Manhattan con gli scatoloni, accompagnati alla porta dallo staff della sicurezza.
«Non sappiamo se riceveremo lo stipendio di settembre né tantomeno la liquidazione», ha detto una dipendente di Lehman uscendo dagli uffici della banca d'affari. Piuttosto surreali le immagini dell'esodo: c'è chi abbandona gli uffici impeccabile in giacca e cravatta a chi invece con un look molto più dimesso indossa pantaloncini e infradito. Molti sono già con il cellulare in mano per contattare i cacciatori di teste, alla ricerca di un nuovo lavoro. «Parlano tutti con l'head hunter - ha spiegato un ex dipendente - c'è un clima di caos in giro. L'unico interrogativo ancora in piedi è se si riceverà lo stipendio di settembre. Nel complesso però la gente è veramente arrabbiata. L'opinione comune è che questa crisi sia stata provocata dal top management».
C'è però anche chi punta il dito sulla Federal Reserve e il governo Usa colpevoli di non essere intervenuti a sostegno della banca. «La Fed è intervenuta in favore di Bear Stearns per non parlare di Fannie e Freddie - spiega un broker noi siamo invece stati abbandonati».
Stesse scene dentro e fuori la sede londinese di Lehman Brothers a Canary Wharf: molti dipendenti della banca americana hanno passato la giornata a trasportare casse di documenti e a svuotare i propri uffici: la sede della capitale britannica conta circa 4.500 addetti, i quali oltre al danno licenziamento dovranno aggiungere l'ulteriore beffa, ufficializzata dalla società stamattina, del mancato pagamento degli stipendi del mese di settembre.
La divisione britannica del colosso bancario americano è stata posta in amministrazione controllata dalle autorità competenti britanniche, dopo che la sede centrale negli Usa ha dichiarato la bancarotta. Da stamattina agenti di polizia sono disposti attorno all'edificio per impedire ai giornalisti di avvicinarsi al personale in transito.
«In tutto il mondo stanno vuotando gli uffici, c'è molta gente triste», ha testimoniato Duo Ai, 26 anni. «Molti dipendenti sono in preda alla rabbia, cosa assolutamente comprensibile: eravamo tutti convinti che ci sarebbe stato un acquirente per Lehman», ha concluso il giovane analista, rompendo il silenzio espressamente richiesto dai vertici locali dell'istituto finanziario.